Architettura ritmica
Dopo le prime indicazioni da parte di H. Grill, è nata l’idea di creare un’architettura che integri e rappresenti la filosofia di un’evoluzione spirituale del uomo. Forte attenzione è stata data al carattere ed “entità” della casa, tramite la scelta di forme, materiali, la composizione e il collegamento degli elementi negli ambienti da creare. Ci si chiedeva: “In un atrio di accoglienza come vuole sentirsi l’ospite? Che colori, che tipo di forme, oggetti e materiali possono dare la sensazione di essere accolto?”
La presenza di ampiezza
Un elemento essenziale era dall’ inizio di creare spazi che danno la sensazione di generosità e ampiezza. Così si evitavano angoli stretti e si cercava di creare delle situazioni, in cui la luce riuscisse a scorrere senza interrompersi nel suo flusso. Forme allora “aperte”, forme che si ripetono ritmicamente con variazioni, che trasmettono tramite la percezione sensoriale all’osservatore una sensazione di “luce” e ampiezza. Non si creano ombre in modo duro, come si creano in angoli retti oppure più stretti. Le “ombre” mantengono comunque un flusso di luce, diventano colorate e danno alla fine morbidezza e calore all’ espressione fisica della luce (vedi anche i studi di J. W. Goethe sui colori).
Forme e rapporti geometrici
La sensazione di ampiezza nella vita viene vista come una necessità per la salute fisica e psichica, e può essere paragonata alla situazione “di avere davanti a se stessi un’area aperta, come un futuro di prospettive e possibilità”, così allo stesso modo viene considerata la richiesta interiore di un “collegamento ed un’integrazione in un ambiente sociale; sentire se stessi integrati nella vita ed il suo contesto”. Come all’ampiezza, H. Grill assegna l’elemento di “luce”, cosi l’armonia tra diversi elementi oppure individui, esprime l’elemento di “calore”. La geometria con le sue forme e proporzioni riesce ad esprimere quest’armonia in modo unico, come nella natura, nella musica, … … . Come metodo di applicazione nell’architettura ritmica si usa partire da un’idea centrale per l’ambiente, e scegliendo una forma significativa, si mette in rapporto geometrico tutti gli altri elementi strutturali e di arredo.
L’attività creativa e “creatrice” del progettista e lavoratore
Cardine di questo approccio è la totale partecipazione in senso creativo dell’esecutore sia nel progetto che nella realizzazione. Come ben esprime un detto popolare tedesco: “una cosa ha anima” oppure “manca l’anima”, così in questo approccio l’esecuzione affiancata mentalmente dal pensiero iniziale del progetto, da un valore essenziale, perché l’esecutore porta realmente una sostanza più metafisica nella realizzazione del lavoro, che è “calore”.